Art Bonus

Dettagli della notizia

Art Bonus è la norma destinata a promuovere la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo attraverso la partecipazione attiva di tutti i cittadini e delle imprese.

Data:

18 Luglio 2023

Tempo di lettura:

Misure urgenti per favorire il mecenatismo culturale

Misure urgenti per favorire il mecenatismo culturale

La legge di stabilità 2016 del 28 dicembre 2015 n. 208 ha stabilizzato e reso permanente l’Art Bonus”, agevolazione fiscale al 65% per  le erogazioni liberali in denaro a sostegno della cultura (art. 1 del D.L. n.83/2014 “Disposizioni urgenti per la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo”, convertito in legge n. 106/2014 e s.m.i.)

Possono beneficiare del credito d’imposta:

  • le persone fisiche e gli enti che non svolgono attività di impresa, nei limiti del 15 per cento del reddito imponibile;
  • i soggetti titolari di reddito d’impresa, incluse le stabili organizzazioni di imprese non residenti, nei limiti del 5 per mille dei ricavi annui.

Per informazioni complete e aggiornate sull’argomento  ( soggetti beneficiari, erogazione liberali oggetto dell’Art Bonus e loro modalità di effettuazione, modalità di fruizione dell’Art Bonus ecc…) si invita a cliccare sul seguente link per accedere al sito di “Art Bonus”:

⇒  http://artbonus.gov.it/

Per specifiche informazioni relative al Comune di Gallicano, compresi gli interventi ancora in fase di definizione, si invita a contattarci:

– telefonando al n. 0583-73071   (centralino)

– inviando una e.mail a: info@comune.gallicano.lu.it

– inviando una pec a: comunegallicano@postacert.toscana.it


RIQUALIFICAZIONE DI VIA CAVOUR DEL CAPOLUOGO

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Il progetto prevede la riqualificazione di via Cavour del capoluogo mediante rifacimento della pavimentazione in pietra ed il miglioramento della pubblica illuminazione esistente.

L’opera comprenderà anche una riorganizzazione dei sottoservizi esistenti e la realizzazione di una nuova linea di raccolta e smaltimento delle acque piovane.

L’intervento permetterà di riportare la via alla sua conformazione storica, rendendo la stessa sempre più gradevole e architettonicamente adeguata al contesto edilizio circostante.

NOTE STORICHE:

Urbanisticamente l’abitato di Gallicano è rimasto fedele all’impianto medievale fino all’unità d’Italia. Questi era formato da una cinta muraria che conteneva sia il Maschio che la chiesa, oltre ai vari edifici. Da alcuni documenti antichi possiamo vedere che la cinta muraria del borgo lambiva il torrente Turrite, e dalla parte opposta al corso d’acqua erano presenti alcune abitazioni ed una via, l’attuale via Cavour, che si articolava lungo l’argine del torrente.

La suddetta strada era utilizzata come collegamento tra l’antico borgo e le frazioni, oltre che per usufruire della presenza di una fonte d’acqua potabile posta lungo la via, per cui la stessa era anticamente denominata “via della Fontana”. Gallicano era al tempo un possedimento del Ducato di Lucca in confine con lo Stato di Modena, pertanto il Paese aveva caratteristiche di avamposto e rappresentava una sentinella del Ducato. Come precedentemente accennato l’elemento più importante era la fonte, e forse per questo motivo si cominciò a costruire lungo la via le prime abitazioni. Nel XIX secolo le nuove case furono costruite lungo le principali arterie di comunicazione e via Cavour mantenne la sua importanza di via di collegamento sia per raggiungere città come Lucca e Modena che per raggiungere le vicine frazioni.

La strada, durante i secoli ha subito diverse trasformazioni, ma l’impianto è rimasto quello originale, dato che seguiva la riva del torrente e pertanto era strettamente connesso al suo alveo. Da una cartolina del 1912 si può vedere la sua conformazione dell’epoca, con il marciapiede diverso da quello odierno in quanto mancavano i pilastrini in cemento armato.

Sul lato del fiume, attorno agli anni 30/40, è stato creato uno sbalzo con soletta in cls armato e ringhiera di metallo con i caratteristici pilastrini in calcestruzzo. La mensola del marciapiede è appoggiata sulla sommità del muro di sottoscarpa stradale che ha una struttura in muratura di pietrame legata a malta di calce, in alcuni tratti rinforzata con archi di scarico anch’essa di inizio secolo scorso.

Dopo tale intervento la strada non ha più subito trasformazioni di rilievo, infatti anche da foto attribuibili tra gli anni ’40 e ’50 del secolo scorso la strada appare ormai molto simile ad oggi, fatta eccezione per la pavimentazione che, originariamente realizzata con blocchi di pietra, attorno a metà degli anni ’70 è stata smantellata ed al suo posto è stata realizzata una pavimentazione in asfalto. Solo recentemente, negli anni ‘80, sono stati collocati al posto dell’asfalto gli elementi in porfido a coda di pavone che troviamo ancora oggi.

Dal 1970 circa, in seguito alla costruzione del viadotto in cemento armato che collega le due parti di Gallicano divise dal torrente Turrite, via Cavour ha perso la sua caratteristica di unica via di collegamento tra le frazioni del fondovalle ed il centro storico del paese oltre che le frazioni di monte, riqualificandosi a percorso secondario e via storica del Comune di Gallicano.

INFORMAZIONI SULLO STATO DELLA CONSERVAZIONE:

L’oggetto dell’intervento riguarda la via che dalla piazza principale del Paese, o meglio quella più conosciuta e frequentata, conduce al Municipio. Dal punto di vista urbanistico l’impianto della strada non ha subito, nel corso degli anni, grosse modifiche, e non ci sono state grandi trasformazioni. Importanti variazioni sono avvenute al livello di pavimentazione. Da studi condotti su questo importante percorso, è emerso che inizialmente era lastricato a pietra, quindi è stato asfaltato e recentemente, negli anni ottanta, è stato lastricato con pietre tipo “san pietrino” color porpora. Tali elementi hanno una forma irregolare e non sono perfettamente squadrati, per di più non hanno la necessaria profondità. Pertanto nel corso degli anni si sono allentati creando degli avvallamenti e in alcuni casi muovendosi si sono staccati dalla loro sede.
Anche i punti luce sono da migliorare soprattutto per quanto riguarda la loro luminosità ed il risparmio energetico.


Recupero e Valorizzazione a fini turistici dei Vecchi Lavatoi

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DESCRIZIONE DI CARATTERE STORICO ARTISTICO RELATIVA ALL’OGGETTO:

I lavatoi sono alcuni fra i più frequenti testimoni del nostro passato recente; per i giovani, tante volte, restano un mistero, mentre i più anziani ricordano bene i pomeriggi passati a strofinare i tessuti con la cenere e la “lisciva”, per poi appendere i panni al sole, o stenderli su delle pietre roventi. Soppiantati dalle lavatrici da almeno cinquant’anni, sono però totalmente abbandonati;
Nei piccoli paesi, le donne si recavano con le loro ceste ed il sapone di Marsiglia al lavatoio, che si rendeva un nodo relazionale a tutti gli effetti, un luogo di incontro e di scambio. I lavatoi sono testimoni non solo di quello che accadeva al loro interno, ma sono stati inconsapevoli spettatori della Storia del proprio paese: il benessere, le carestie, i tumulti ed i tempi di pace. La capacità dei lavatoi di riportare alla
memoria il passato li rende dei perfetti testimoni, i quali devono, pertanto, essere protetti e preservati. Queste premesse sono quelle che hanno portato a un infinito numero di progetti e proposte di recupero e ripristino di lavatoi su tutto il territorio nazionale;

INFORMAZIONI SULLO STATO DELLA CONSERVAZIONE:

Il fabbricato, realizzato negli anni ’51/52 si trova ad oggi in pessime condizioni ed il recupero della struttura originaria è pressoché impossibile. Le vasche utilizzate come lavatoi sono realizzate in laterizio intonacato e non potranno pertanto essere smontate e rimontate in altro luogo. Si prevede pertanto per la memoria storico-documentale, di ricreare le vasche dei lavatoi sul prospetto lato sud-ovest prospiciente la viabilità pubblica, con lo stesso metodo costruttivo dell’epoca, munite di fontane che avranno lo scopo di ricreare il suono dell’acqua che scroscia. Le vasche saranno dotate di luci interne per creare una suggestiva atmosfera notturna.

INFORMAZIONI SULLA FRUIZIONE E ORARI DI APERTURA:

L’edificio sarà costituito da un piano terra dove verrà realizzato un piccolo vano di ingresso delle dimensioni di mq. 10,00 necessario per l’inserimento di una piattaforma elevatrice che consentirà l’accesso ai soggetti con disabilità motoria ai locali sottostanti. Il locale avrà anche la funzione di punto informazioni turistiche. Lo stesso verrà realizzato con una struttura metallica, tamponata con struttura leggera di cemento alleggerito ed inserimento pannello isolante in lana di vetro e da una copertura in cristallo visarm con struttura portante in metallo.
Al piano seminterrato verrà recuperato un locale della superficie di mq. 32,00 oltre ad un locale WC con antibagno da destinare come detto a centro di aggregazione sociale.


Opere di miglioramento sismico ed adeguamento funzionale dell’edificio denominato “Comunello” in Gallicano capoluogo

Il restauro dell’edificio denominato Comunello nel centro storico del capoluogo del comune di Galllicano, prevede il risanamento architettonico strutturale dell’immobile contestualmente ad una riqualificazione funzionale dello stesso. In particolare saranno eseguiti lavori di miglioramento sismico avendo cura di mantenere e restaurare gli elementi tipologici del bene.

NOTE STORICHE:

Il fabbricato oggetto di studio fa parte del centro storico di Gallicano ed è sicuramente uno tra i più antichi e pregevoli; la costruzione è collocata all’estremo lato valle di una schiera di edifici che si sviluppa dalla Turrite verso monte lungo il lato Est di via D. Bertini, in corrispondenza del ponticello che una volta collegava la Via D. Bertini alla sponda sinistra della Turrite.

Le origini del fabbricato risalgono sicuramente al medioevo, anche se le indagini svolte su alcuni testi storici non hanno consentito di effettuare una datazione precisa; alcune notizie sono invece disponibili sulla chiesa di S. Giovanni Battista che è adiacente al fabbricato oggetto di studio ed ha in comune con questo un setto murario.

La chiesa di S. Giovanni Battista fu costruita per iniziativa di Domenico Bertini nel 1485 utilizzando materiali lapidei e lignei derivanti dall’antica Pieve di S. Cassiano che all’epoca era in rovina. (Descrizione storica della Garfagnana 1879  Raffaello Raffaelli). La struttura medievale del fabbricato, a colonne ed archi realizzati con conci di pietra arenaria, è ancora evidente sul prospetto Ovest, e su alcune parti non intonacate degli altri prospetti. Il fabbricato ha subito nel tempo molte trasformazioni; in corrispondenza delle aperture ad arco poste sul prospetto Ovest sono evidenti i tagli degli archi praticati per l’introduzione di aperture di forma rettangolare.

L’ultimo intervento sul fabbricato è stato realizzato nel 1980, progettato e diretto dall’ Ing. Domenico Giovannetti e realizzato dal Consorzio Etruria. L’intervento ha comportato una serie di trasformazioni radicali del fabbricato che risultano dai documenti dell’intervento ritrovati in archivio comunale.

INFORMAZIONI SULLO STATO DELLA CONSERVAZIONE:

Fondazioni:
Il piano di fondazione è situato alla profondità di circa 40 cm sotto il pavimento del piano terra; esso è formato semplicemente dall’appoggio del setto murario sul piano di fondazione.

Muratura in elevazione:
In dipendenza delle trasformazioni storiche subite dall’edificio la tipologia muraria dei setti è estremamente eterogenea. Sul paramento esterno del prospetto Ovest, ed in alcune zone del paramento interno dello stesso muro è visibile una muratura di elementi in pietra arenaria grossolanamente squadrati, le colonne sono realizzate in conci della stessa pietra maggiormente lavorati, lo stesso dicasi per gli archi.
Sempre sui muri esterni sono presenti paramenti ad una testa di muratura di laterizio a cui corrisponde internamente una muratura di ciottoli arrotondati. Per il resto si nota una muratura realizzata con pietrame arrotondato o appena sbozzato.
In corrispondenza del porticato al paramento murario esterno in pietra arenaria che ha uno spessore di circa 25 cm è stato “accoppiato” sul lato interno un getto di calcestruzzo di circa 30 cm di spessore, in corrispondenza dell’innesto del setto murario interno con il prospetto Ovest è stato realizzato, limitatamente al solo piano terra, un getto verticale in calcestruzzo cementizio armato che non si estende per tutto lo spessore del muro.

Solai:
I solai di piano primo e secondo sono realizzati con putrelle tipo NP140 poste ad interasse di circa 90 cm con interposto tavellonato, sopra il tavellonato è stato eseguito un getto in calcestruzzo cementizio che supera l’ala superiore della putrella di circa 3/4 cm, nella soletta sono presenti i ferri ripartitori nella misura di 3 barre/m da 6 mm. Sopra la soletta superiore in calcestruzzo cementizio è stato realizzato un massetto di allettamento del pavimento ed un pavimento in cotto. Lo spessore complessivo del solaio è di circa 28.5 cm. Le putrelle sono semplicemente appoggiate sui muri d’ambito. Il solaio di sottotetto è realizzato con putrelle tipo NP120 poste ad interasse 1.00 con interposto tavellonato, sulle ali superiori delle putrelle sono stati saldati alcuni tondini per collegare tra loro le putrelle.

Copertura:
La copertura è realizzata a capanna con travi principali prevalentemente in legno disposte parallelamente alla linea di gronda. Sopra le travi principali sono disposti i travicelli di sezione 8×8 cm ad un passo di circa 50 cm, sopra i travicelli è poggiato uno scempiato di tavelline e sopra le tavelline direttamente il manto di copertura in coppi. In alcuni casi tra le travi principali di legno sono state interposte alcune putrelle metalliche per rompitrattare i travicelli; le travi sia di legno che metalliche non sono collegate alle murature ma semplicemente appoggiate su di esse.

Catene:

In corrispondenza del piano primo sono presenti due catene con direzione Ovest Est di cui si notano i capochiavi esterni.

ELENCO DEI MECENATI E DELLE EROGAZIONI:

Elenco dei Mecenati Finalità del finanziamento Erogazione effettuata (importo)
Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca Opere di miglioramento sismico ed adeguamento funzionale dell’edificio denominato “Comunello” in Gallicano capoluogo € 25.000,00 

RESTAURO DEL COMPLESSO DELL’ANTICO CIMITERO DEL CAPOLUOGO

Il progetto globale prevede di restaurare il complesso, rendendogli la dignità dovuta, riqualificandolo come area storica di pertinenza della secolare pieve romanica, riaprendolo così al culto dei defunti ma anche per utilizzarlo per la fruizione turistica.

E’ prevista anche la pulizia dell’area con l’eliminazione della vegetazione infestante, il ripristino del vialetto di accesso alla cappella, la messa in sicurezza di alcune delle antiche sepolture, il consolidamento del muro di cinta, con la pulizia dei parati eliminando la vegetazione e la successiva stuccatura, il restauro e messa in sicurezza del cancello in ferro battuto.

Per quanto riguarda le opere esterne all’area cimiteriale il progetto prevede inoltre interventi alla vegetazione sul versante Ovest (lato torrente Turrite) che minaccia di provocare dissesti al versante, il recupero del vecchio acciottolato in pietra locale che dall’area antistante la chiesa parrocchiale consente l’accesso al cimitero e il ripristino di un tratto della vecchia mulattiera che collegava la frazione di S. Andrea alla chiesa parrocchiale.

Il complesso della pieve e del cimitero, si colloca in un percorso turistico che partendo dal centro del capoluogo, tocca il ponte canale del Nottolini, attualmente in corso di restauro, l’ex Cartiera Fanucchi, ora auditorium comunale, l’area delle vecchie terme, per giungere fino ai ruderi delle fortificazioni rinascimentali recentemente riportate alla luce, poste sulla sommità del colle che sovrasta il capoluogo.

Le opere previste nel primo lotto sono le seguenti:

– il restauro della cappella, consistente nel rifacimento del tetto con la sostituzione dei soli elementi strutturali principali che risultassero danneggiati in modo irreparabile, la sostituzione del tavellonato in cotto con tavolato incrociato in legno di castagno, la posa in opera di un manto impermeabilizzante di onduline e la successiva ricopertura con manto di laterizio con coppi recuperati dallo smontaggio, eventualmente integrati con altri analoghi per forma e colore di nuova fornitura. Il pavimento della cappella verrà realizzato con mattonelle di graniglia di marmo, i parati murari intonacati con malta di calce e tinteggiati nei colori originali (tonalità di giallo) desumibili dai lacerti ancora presenti nei luoghi meno esposti agli agenti atmosferici. Sulle finestre laterali verranno posti in opera infissi in legno di castagno ad un’anta con vetro di sicurezza, il portone in legno verrà restaurato. E’ prevista la posa in opera di lattonerie in rame per l’allontanamento delle acque meteoriche.

– per quanto riguarda le sistemazioni esterne è prevista la messa in sicurezza e il restauro del cancello in ferro battuto, compreso la fornitura di una nuova serratura.

NOTE STORICHE:

Il cimitero vecchio di Gallicano costituisce assieme alla millenaria pieve di San Iacopo un complesso monumentale di grande importanza posto nella porzione più elevata del paese.

L’area sepolcrale con l’annessa cappella funebre occupa una sella collocata sul rilievo che fa da spartiacque alla confluenza fra il torrente Turrite di Gallicano e il Serchio. L’area cimiteriale si affaccia infatti sulla valle della Turrite rendendo visibile il tratto nei pressi del paese con gli antichi impianti termali che sfruttavano le sorgenti di acqua calda e il ponte canale progettato da Lorenzo Nottolini.

Il complesso cimiteriale fu realizzato agli inizi del secolo XIX, la prima sepoltura risale infatti al 1808 quando, con il divieto di inumazione all’interno degli edifici di culto, fu necessario provvedere alla realizzazione di un’area apposita, individuata nelle immediate vicinanze della chiesa plebanale. Nel cimitero, in posizione baricentrica, fu costruita la cappella mortuaria costituita da un unico corpo di fabbrica.

Si tratta di un edificio realizzato in pietra locale con superfici esterne intonacate, tetto a capanna con la porzione absidale a padiglione. La struttura del tetto è in legno con un tavellonato in laterizio che, per tipo e dimensione parrebbe essere stato realizzato in sostituzione di quello originario, nel secolo XX.

Il prospetto principale è caratterizzato da un alto timpano curvilineo che nasconde le falde del tetto; l’accesso alla cappella avviene attraverso una porta ad arco a tutto sesto mentre le quattro finestre, poste a due a due sui fianchi, sono a sesto acuto. Il pavimento interno della cappella è in massetto in cls. probabilmente in sostituzione di uno precedente deteriorato.

Le sepolture sono poste attorno alla cappella con l’esclusione del passaggio che la collega con il cancello di ingresso; diverse lapidi sono fissate

al muro di cinta, altre sulle pareti esterne della cappella.

Le tombe a terra presentano monumenti o lapidi in marmo o in pietra; alcune sono contraddistinte solo da croci in metallo.

Il complesso dell’area destinata alle inumazioni è recintata da muri in pietra: quello verso la pieve, su cui si apre il cancello di ingresso in ferro battuto, è realizzato in conci di pietra arenaria locale squadrati e murati a faccia vista, i due muri laterali, per le caratteristiche morfologiche del sito sono addossati al versante, quello opposto all’entrata si affaccia sul fondovalle del torrente Turrite di Gallicano. Il cancello in ferro battuto versa in cattive condizioni statiche ed è privo di serratura.

Informazioni sullo stato della conservazione:

Nel 1929 in considerazione della necessità di maggiore spazio per alloggiare nuove sepolture e stante l’impossibilità di ampliare il cimitero in considerazione della complessa morfologia del sito, che avrebbe comportato consistenti sbancamenti di terreno o onerosi muri di sostegno, fu individuata sul fondovalle, in prossimità della chiesa di Santa Lucia, una vasta area pianeggiante dove realizzare il nuovo cimitero comunale che, ad oggi, con alcuni ampliamenti resisi necessari dal bisogno di nuovi spazi, viene ancora utilizzato.

Dal suddetto anno ha inizio l’abbandono dell’area del vecchio cimitero con il conseguente degrado dovuto all’incuria, tanto che si è reso necessaria la chiusura della stessa per evitare il pericolo di crolli o cedimento con il conseguente pericolo per i visitatori.

ELENCO DEI MECENATI E DELLE EROGAZIONI:

Elenco dei Mecenati Finalità del finanziamento Erogazione effettuata (importo)
= “Restauro del complesso dell’antico cimitero del capoluogo” € 25.000,00 
= “Restauro del complesso dell’antico cimitero del capoluogo” € ……………

Restauro del ponte canale dell’acquedotto

L’intervento è relativo al restauro del ponte canale dell’acquedotto irriguo del capoluogo, conosciuto come “Arco” e ubicato nel capoluogo in via Eremo.

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Cenni storici:

Il canale irriguo di Gallicano capta le acque del torrente Turrite di Gallicano con un’opera di presa posta lungo la stretta valle del corso d’acqua a monte del nucleo abitato del paese denominato Sant’Andrea dall’omonima chiesa romanica. La funzione principale dell’acquedotto è ovviamente agricola ma svolge anche un importante compito di raccolta e regimazione delle acque meteoriche specialmente durante la cattiva stagione. Il ponte canale è  posto all’inizio del centro storico e supera lo stretto fondovalle del torrente turrite di Gallicano. La realizzazione del ponte risale agli anni 1853-1856 anche se la progettazione dello stesso era avvenuta durante il periodo del governo dei Borbone a Lucca ad opera quasi sicuramente dell’architetto Lorenzo Nottolini così come documentato dalle carte conservate presso l’Archivio di Stato di Lucca, Carte Nottolini. La progettazione  dovrebbe risalire a poco prima del 1847, anno in cui Gallicano passa agli Estensi di Modena. Nel periodo dal 1851 al 1853 il sindaco inoltrò al duca Francesco V numerose istanze circa l’utilità della realizzazione dell’opera che avrebbe potuto dare un sensibile incremento all’agricoltura di un vasto territorio. E’ ipotizzabile che al Nottolini sia da attribuirsi la progettazione del ponte sul torrente Turrite e sulla strada provinciale per Vergemoli, mentre al Malaspina, ingegnere estense già sperimentato su opere di carattere idraulico e stradale, quella del canale irriguo vero e proprio. Il ponte è costituito da una struttura in muratura tradizionale con archi a sesto acuto intervallati da fornici rotondi cerchiati con una fascia in mattoni; il canale passa sulla sommità ed è a cielo aperto con un sistema per lo scarico del troppo pieno nel torrente sottostante. La conduttura dell’acqua incontra lungo il suo percorso, alcuni edifici per civile abitazione che, opportunamente intubata, attraversa.

Intervento.

Il ponte canale versa in cattive condizioni a seguito dell’infiltrazione dell’acqua negli interstizi delle murature con il conseguente distacco di materiale lapideo della muratura e della cerchiatura in mattoni degli archi e dei fornici rotondi, fenomeno che si accentua durante il periodo invernale per l’azione del gelo e del disgelo.

Inoltre il problema del transito dei mezzi ingombranti sulla strada provinciale stà provocando la caduta sulla pubblica via di frammenti di mattoni delle cornici.

Il progetto prevede la pulizia dei parati con l’eliminazione della vegetazione infestante e del muschio, la fornitura e posa in opera di una lamiera di rame sagomata posta all’interno del canale al fine di eliminare il problema delle infiltrazioni d’acqua, il consolidamento degli archi e delle murature mediante la pulizia e stuccatura, il consolidamento delle cornici dell’arco sopra la strada provinciale al fine di scongiurare il problema della caduta di materiale sulla via.

Sono previsti inoltre lavori per la messa in sicurezza di alcuni punti dell’acquedotto irriguo consistente in opere di manutenzione straordinaria di tratti che presentano fenomeni di deterioramento e di cedimento che lasciano filtrare acqua.

In data 23-11-2015 sono stati consegnati i lavori.
I lavori risultano ultimati.

ELENCO DEI MECENATI E DELLE EROGAZIONI:

              Elenco          dei  Mecenati                               Finalità del finanziamento      Erogazione         effettuata     (importo)
           = “Manutenzione straordinaria del ponte canale dell’acquedotto irriguo di Gallicano”  € 20.000,00    
           = “Manutenzione straordinaria del ponte canale dell’acquedotto irriguo di Gallicano”  € 15.000,00

 

 FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI LUCCA “Manutenzione straordinaria del ponte canale dell’acquedotto irriguo di Gallicano”  € 20.205,24 

Ultimo aggiornamento: 22/02/2024, 20:00

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